Non comprendo l'utilità di questa vita.
Illuminatemi, dunque! I miei coetanei
amano consumarsi lentamente fino alla morte.
Agiscono così perché chiedono un amore tanto
grande da sembrare incolmabile. Allora
siedo davanti a lei che piange e muore.
Si dispera e non mi vede. Lacera se
stessa, pallida e smagrita, e non mi scorge.
La accarezzo e non mi sente. Le sfioro il
cuore e disperata si strappa i capelli.
Fin quando tollereremo questo baratro
accanto alle nostre vite?
scrivetemi a:
kalojannes@gmail.com
visitate
domenica 27 maggio 2007
domenica 20 maggio 2007
E' la serenità del deserto che mi spaventa:
distendersi sulle dune, respirare
la sabbia sospinta da caldo scirocco.
Qui le mie sensazioni si espandono
ed io perdo quei confini di cui ho
disperatamente bisogno. E mancano
i tuoi occhi, le tue labbra, il tuo respiro.
Perché non v'è pietà per l'amante indesiderato?
distendersi sulle dune, respirare
la sabbia sospinta da caldo scirocco.
Qui le mie sensazioni si espandono
ed io perdo quei confini di cui ho
disperatamente bisogno. E mancano
i tuoi occhi, le tue labbra, il tuo respiro.
Perché non v'è pietà per l'amante indesiderato?
sabato 19 maggio 2007
Opprime il cuore il rumore di cancelli chiusi alle spalle.
L'esilio trascina il pensiero lontano e costringe il condannato
a sopravvivere. Al di là delle invalicabili mura qualsiasi
suono è gioia, al di qua ogni momento è una fatica indicibile.
Sebbene la sensazione di abbandono lentamente
corroda l'anima, la necessità imperiosa è quella di sopravvivere.
L'invidia per le torri, che troneggiano sulle città, sia solo un
attimo di debolezza, giacché prima o poi esse cadranno con
fragore paragonabile alla loro altezza. Che il mio pensiero
fugga lontano, verso una nuova patria, ove l'amore è senza prezzo.
Frattanto il deserto mi fortifichi, come sempre ha fatto
senza chiedere nulla in cambio.
L'esilio trascina il pensiero lontano e costringe il condannato
a sopravvivere. Al di là delle invalicabili mura qualsiasi
suono è gioia, al di qua ogni momento è una fatica indicibile.
Sebbene la sensazione di abbandono lentamente
corroda l'anima, la necessità imperiosa è quella di sopravvivere.
L'invidia per le torri, che troneggiano sulle città, sia solo un
attimo di debolezza, giacché prima o poi esse cadranno con
fragore paragonabile alla loro altezza. Che il mio pensiero
fugga lontano, verso una nuova patria, ove l'amore è senza prezzo.
Frattanto il deserto mi fortifichi, come sempre ha fatto
senza chiedere nulla in cambio.
venerdì 18 maggio 2007
L'anima mia è a pezzi. L'armatura risuona,
sebbene brunita dalle mie lacrime. Rimane
il silenzio e una mano tremante. Rimane
la coscienza dei miei errori e la necessità di
salvare il sentimento. La speranza è che tu
un giorno possa finalmente abbracciare il mio
cuore. L'attesa è solo un lungo e pesante cammino
verso ciò che è visibile solo agli occhi di un bambino.
sebbene brunita dalle mie lacrime. Rimane
il silenzio e una mano tremante. Rimane
la coscienza dei miei errori e la necessità di
salvare il sentimento. La speranza è che tu
un giorno possa finalmente abbracciare il mio
cuore. L'attesa è solo un lungo e pesante cammino
verso ciò che è visibile solo agli occhi di un bambino.
giovedì 17 maggio 2007
martedì 15 maggio 2007
Ombre danzanti, i miei occhi viaggiano nel vuoto.
A fatica mi distendo su di un monte. ladri di sogni
vagano senza meta. La fine, forse, è solo un nuovo inizio.
Chiudo la visiera dell'elmo.
Ombre danzanti, i miei occhi viaggiano nel vuoto.
Non fatemi ridere, pace? Scorgo solo i fumi della guerra.
Roccia, il mio animo rimane immobile; ghiaccio,
il cuore si espande nel petto.
Ombre danzanti, i miei occhi viaggiano nel vuoto.
Impeto, carica, affondo. Immobile oltre l'ostacolo,
sangue e saliva si impastano in bocca. L'aria riempe
i polmoni, la vista punta lontano.
Ombre danzanti, i miei occhi viaggiano nel vuoto.
Si arriccia il naso, si accorcia la corsa del respiro.
Le spalle sono un enorme armadio vuoto. Il passato
è nulla, il presente è violenza, il futuro solo fantasia.
Ombre danzanti, i miei occhi viaggiano nel vuoto.
Non importa. E' solo sogno senza piedi. Innanzi alla barbarie,
alla violenza, all'ignoranza cieca e priva di senno, il mio pettorale
è saldo e l'anima risuona di nuova energia.
Ombre danzanti, i miei occhi viaggiano nel vuoto.
La fine è solo un nuovo inizio... La fine è nuovo inizio.
A fatica mi distendo su di un monte. ladri di sogni
vagano senza meta. La fine, forse, è solo un nuovo inizio.
Chiudo la visiera dell'elmo.
Ombre danzanti, i miei occhi viaggiano nel vuoto.
Non fatemi ridere, pace? Scorgo solo i fumi della guerra.
Roccia, il mio animo rimane immobile; ghiaccio,
il cuore si espande nel petto.
Ombre danzanti, i miei occhi viaggiano nel vuoto.
Impeto, carica, affondo. Immobile oltre l'ostacolo,
sangue e saliva si impastano in bocca. L'aria riempe
i polmoni, la vista punta lontano.
Ombre danzanti, i miei occhi viaggiano nel vuoto.
Si arriccia il naso, si accorcia la corsa del respiro.
Le spalle sono un enorme armadio vuoto. Il passato
è nulla, il presente è violenza, il futuro solo fantasia.
Ombre danzanti, i miei occhi viaggiano nel vuoto.
Non importa. E' solo sogno senza piedi. Innanzi alla barbarie,
alla violenza, all'ignoranza cieca e priva di senno, il mio pettorale
è saldo e l'anima risuona di nuova energia.
Ombre danzanti, i miei occhi viaggiano nel vuoto.
La fine è solo un nuovo inizio... La fine è nuovo inizio.
lunedì 14 maggio 2007
domenica 13 maggio 2007
sabato 12 maggio 2007
Adesso vi racconto il mio stato d'animo.
Come un cavaliere sconfitto, braccato e
follemente attaccato alla vita. Elmo sfondato,
corazza ammaccata, pesante e ingombrante
per una fatica infinita. La lancia? La lancia
fa ridere, spuntata, spezzata, arrugginita, buona
nemmeno come legna da ardere. E il cavallo?
Quale cavallo? Quel quadrupede sfinito?
Stramazzato al suolo, suppongo per infarto.
Durante la fuga non mi è stato possibile nemmeno
seppellirlo. Adesso? Adesso cerco riparo, riposo,
cerco un luogo ove poggiare la mia schiena disfatta
dal peso dell'armatura. Quale illusione!
Giaccio sotto una pioggia torrenziale, immobile,
gli occhi fissi al cielo, immaginando, sperando
che il cielo stesso possa indicarmi una qualsiasi
direzione indicante una futile salvezza.
E' un'enorme città, cinta da gigantesche e
granitiche fortificazioni. Dentro potenti
dominano dall'alto di un mastio e dettano
leggi infami. Risalta alla vista l'enorme massa
di fuoriusciti che, all'esterno della cinta muraria,
mendica una vita di sussistenza, grattando le alte
mura con unghie divelte dalla fatica e dalla
disperazione. Un plauso a chi ha accoltellato
la speranza, squarciando quel velo di illusione
a cui l'uomo insensatamente si aggrappa.
A viaggiare attraverso i mendicanti somiglio
più a un bambino che a un nomade.
venerdì 11 maggio 2007
giovedì 10 maggio 2007
mercoledì 9 maggio 2007
lunedì 7 maggio 2007
domenica 6 maggio 2007
sabato 5 maggio 2007
giovedì 3 maggio 2007
mercoledì 2 maggio 2007
martedì 1 maggio 2007
Sembra che il deserto rimanga la mia fissa dimora.
Esule, vagabondo e predone, trovo cuori saldamente
sbarrati e alte mura di cinta, coronate da mostruosi merli.
Spesso braccato, mi celo fra le dune in attesa di una tempesta
che possa confondere il mio respiro con l'ira del vento.
Misuro la residua speranza con la sete, mentre lontano
giganteschi incendi divorano case e città. La bava di un enorme
lupo pulisce il mio viso e io, aggrappato alla sua pelliccia, fuggo
tra le macerie fumanti di metropoli scomparse e di imperi in
sfacelo. Non rimpiango nulla, la distruzione mi precede
senza seguirmi e il mio scopo è una egoistica difesa
senza soccorso. Non sciacallo, ma cavaliere errante,
viaggio tra la sabbia e vivo.
Esule, vagabondo e predone, trovo cuori saldamente
sbarrati e alte mura di cinta, coronate da mostruosi merli.
Spesso braccato, mi celo fra le dune in attesa di una tempesta
che possa confondere il mio respiro con l'ira del vento.
Misuro la residua speranza con la sete, mentre lontano
giganteschi incendi divorano case e città. La bava di un enorme
lupo pulisce il mio viso e io, aggrappato alla sua pelliccia, fuggo
tra le macerie fumanti di metropoli scomparse e di imperi in
sfacelo. Non rimpiango nulla, la distruzione mi precede
senza seguirmi e il mio scopo è una egoistica difesa
senza soccorso. Non sciacallo, ma cavaliere errante,
viaggio tra la sabbia e vivo.
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