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giovedì 26 luglio 2007

E' lecito chiedersi chi abiterà gli edifici
che avranno preso il posto dei 40000 ettari
di bosco andati in fumo.

Extracomunitari e clandestini di certo no.
Costoro abitano ghetti e periferie malfamate.

I giovani che l'Italia alleva con tanta cura nemmeno.
Costoro al massimo arrivano a fine mese strangolati
da tasse e imposte.

Forse la classe medio borghese? Nemmeno.
La crescita demografica è pari a zero.

I ricchi non hanno bisogno di abitazioni costruite
in maniera assolutamente dozzinale e priva di gusto.

Dunque chi abiterà i bei palazzoni, le cui profonde
radici di cemento armato avranno scalzato la Natura
in apparenza tanto fragile?

Fondamentalmente nessuno, perchè questo paese
non ha bisogno di nuove abitazioni macchiate di sangue.

La tragedia di questa estate rimane solo una tragedia
scritta dall'uomo ad uso per l'uomo.

domenica 22 luglio 2007

Sia lode al Tempo, poichè stratifica i ricordi
e dona lucidità al pensiero. Abbatte le illusioni,
del cui velo nemmeno un brandello rimane.
Io sono maledetto. Vivo delle mie profezie
e il loro avverarsi costituisce un'attesa straziante.
Non esiste riposo in ciò. Solo un rassegnato silenzio,
che sfugge alla mia mente. Questo cerchio non
conosce rottura e le mie lacrime svuotano un
vaso colmo fino all'orlo.

venerdì 6 luglio 2007

Poesia sociale, poesia sentimentale. Ma i versi?
Dove sono i versi? Versificatori apritemi la testa
e donatemi il ritmo!
E' così, dunque. Acclamato a gran voce, giunge
l'esilio, leggero e arruffato come il pelo di un lupo.
E' una condanna senza processo e senza diritto
di appello. E l'amore in questa società senza uomo
è una dittatura, poco illuminata, tanto spietata e
priva di scrupoli. Così, il liberarsi da un peso, che limita
il soddisfacimento dei bisogni personali, diventa
il principale obbiettivo da perseguire, ad ogni costo e
con qualunque mezzo.

Una società tanto progredita da distribuire su base censitaria
il diritto di provare sentimenti. Ai ceti più poveri si concedono
odio, rancore e invidia. Alla borghesia si dona un amore a metà,
venduto al dio danaro. Infine alle alti classi dirigenziali l'appannaggio
di distribuire questo ampio paniere di beni alle classi inferiori.

In mezzo vi è pure qualche suicidio, disperati trasversali rei
di aver rinunciato a condividere un sistema tanto ameno.
Questa visione è talmente semplicistica da apparire reale.
Ma è solo visione fantastica, la vita reale è ben altra, è anche peggio.

domenica 1 luglio 2007

L'incubo dell'abbandono è la mannaia
dell'essere umano. Ma chi abbandona
non è un macellaio, è solo un disperato.