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venerdì 6 luglio 2007

E' così, dunque. Acclamato a gran voce, giunge
l'esilio, leggero e arruffato come il pelo di un lupo.
E' una condanna senza processo e senza diritto
di appello. E l'amore in questa società senza uomo
è una dittatura, poco illuminata, tanto spietata e
priva di scrupoli. Così, il liberarsi da un peso, che limita
il soddisfacimento dei bisogni personali, diventa
il principale obbiettivo da perseguire, ad ogni costo e
con qualunque mezzo.

Una società tanto progredita da distribuire su base censitaria
il diritto di provare sentimenti. Ai ceti più poveri si concedono
odio, rancore e invidia. Alla borghesia si dona un amore a metà,
venduto al dio danaro. Infine alle alti classi dirigenziali l'appannaggio
di distribuire questo ampio paniere di beni alle classi inferiori.

In mezzo vi è pure qualche suicidio, disperati trasversali rei
di aver rinunciato a condividere un sistema tanto ameno.
Questa visione è talmente semplicistica da apparire reale.
Ma è solo visione fantastica, la vita reale è ben altra, è anche peggio.

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